DOMENICA 22 APRILE 2018
ASSEMBLEA UNITARIA DI MOVIMENTO A ROMA
Ore 11.00, OZ “Officine Zero” – Via Umberto Partini 20
(Zona Portonaccio. Un km a piedi dalla stazione Tiburtina e dalla fermata metro B omonima. Tre fermate di autobus 409 con capolinea nel piazzale antistante la stazione.)
Sabato 7 aprile, all’interno dell’occupazione abitativa di viale Province a Roma, si è svolta la riunione organizzativa in vista dell’assemblea unitaria di movimento, che si terrà – sempre a Roma – il prossimo 22 aprile. L’incontro è stato un passaggio intermedio di confronto tra i due momenti assembleari ed ha consentito alle realtà presenti di confrontare e condividere l’ipotesi di ordine del giorno da proporre in vista del 22 aprile. A conclusione della discussione sono state individuati quattro principali assi tematici: antirazzismo/antisessismo/antifascismo – reddito – conflitti ambientali/climatici – libertà di movimento.
Il primo asse tematico già ha visto svilupparsi in diverse piazze, nella prima parte del 2018, un’embrionale espressione di intersezionalità, che va colta in tutte le sue potenzialità. Il protagonismo migrante e quello femminista, unito con una nuova soggettività antifascista in grado di contrastare – sul terreno politico – l’avanzata transnazionale delle forze reazionarie, definiscono traiettorie di movimento che interrogano il terreno della giustizia sociale, del mutualismo, dei nuovi diritti. A tutto questo si uniscono ambiti vertenziali che, soprattutto rispetto ai migranti e alle loro condizioni di vita materiali, hanno già individuato percorsi strutturati e auto-determinati, come quello di “Diritti senza confini”. Per questa ragione l’assemblea del 22 richiamerà esplicitamente una partecipazione delle varie realtà interessate all’assemblea nazionale di “Diritti senza confini”, che si terrà il 28 aprile a Napoli. Tra gli spunti di discussione emersi, c’è stato quello di lavorare su alcune indicazioni comuni relative alle tante iniziative che il 25 aprile ci saranno in tutta Italia; iniziative volte a superare la retorica celebrativa della “liberazione” e ad affermare pratiche di “libertà” dei corpi e delle città dal razzismo, dal sessismo e dal fascismo.
Sulla questione del reddito, dalla riunione è emersa l’urgenza di una forte ripresa di parola da parte dei movimenti in un momento in cui il “reddito di cittadinanza” viene paradossalmente dissociato dalle sue radici sociali e trasmutato in merce di scambio e di definizione degli equilibri di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Dall’incontro sono emerse alcune ipotesi di intervento che verranno sottoposte all’assemblea del 22 aprile e che attengono sia alle forme di riappropriazione indiretta sia ad un percorso di rielaborazione complessiva della tematica. La ripresa di un’iniziativa politica che rimetta al centro il diritto all’abitare, la rigenerazione dal basso di immobili e il loro riuso a scopo abitativo, il contrasto all’art. 5 del decreto casa “Renzi-Lupi”, rappresentano senza dubbio uno dei principali veicoli di riappropriazione indiretta di reddito. Dal punto di vista generale è sempre più necessario riaffermare una pratica e un discorso di movimento sulla questione del reddito, che lo svincoli dalla logica workfaristica e differenziale contenuta all’interno della proposta elettorale del Movimento 5 Stelle, avanzando l’idea di un “reddito incondizionato”. Su quest’ultimo aspetto è emersa l’esigenza di proporre in assemblea un’ipotesi di campagna nazionale, da far partire già nel corso della primavera.
Il tema delle lotte ambientali e contro il climate change, che vanno lette all’interno del rapporto paradigmatico esistente tra capitale e ambiente, rappresentano da tempo uno dei principali terreni di aggregazione e sedimentazione sociale nei nostri territori. Nondimeno c’è sempre stata una difficoltà a costruire un collante tra la miriade di istanze territoriali presenti nel nostro Paese. L’assemblea del 22 avrà come obiettivo quello di immaginare i punti di applicazione per una possibile iniziativa comune. Alcune delle realtà presenti alla riunione parteciperanno al corteo del 21 aprile a Sulmona, contro la realizzazione nella cittadina abruzzese della centrale collegata al progetto del gasdotto Tap/Snam. L’opposizione alla costruzione sia della ventrale che del gasdotto, il cui tracciato previsto attraverserà tutta la dorsale adriatica, dalla Puglia al Friuli-Venezia Giulia, rappresenta un’occasione di “convergenza” contro una grande opera da parte di realtà che sono radicate in territori differenti, permettendo il rafforzamento di una prospettiva politica che, a partire da una battaglia specifica, agiti la questione di un nuovo modello energetico e, in generale, di un modello di sviluppo alternativo a quello capitalista.
L’ultimo asse tematico dell’ordine del giorno che si propone per l’assemblea del 22 aprile riguarda la “libertà di movimento” e, in generale, la possibilità di mettere in campo iniziative di contrasto alla normazione securitaria, attraverso la quale si consolida e si estende sia la progressiva restrizione degli spazi di agibilità sia l’imposizione di una concezione “differenziale” del diritto, che modula controllo, divieti e negazione delle libertà fondamentali a seconda delle condotte sociali, della razza, del genere.
Nella riunione sono state, inoltre, illustrate alcune iniziative già in corso di costruzione che verranno discusse e socializzate nell’assemblea del 22:
1. La seconda edizione del “Festival dell’orgoglio migrante e antirazzista” (Pontida, 12 maggio);
2. La mobilitazione da realizzare a Ventimiglia, che costituirà una grande occasione per tornare ad aggredire la problematica dei confini, problematica che inevitabilmente si intreccia anche con il tema del reddito universale e dei cambiamenti climatici, due fattori determinanti nel quadro dei movimenti migratori in atto;
3. La realizzazione in tempi brevi di una campagna di lotta e solidarietà con il popolo curdo e con i civili ed i resistenti di Afrin. La proposta è stata portata alla riunione da Karim Franceschi ed ha come obiettivo quello di lanciare la campagna già a partire dalle piazze “attive” del 25 aprile. La campagna, che è ha carattere internazionale, dovrebbe concludere la sua prima fase il 2 giugno. Successivamente si proverà a mandare una delegazione di partecipanti alla campagna direttamente nel Rojava.
Nel rilanciare l’assemblea del 22 aprile attraverso l’individuazione di un tracciato tematico che si propone alla discussione collettiva, tutte le realtà presenti hanno ribadito la volontà che l’assemblea configuri un autentico spazio unitario, che non sia concepito come spazio di sintesi o di omogeneizzazione, ma come luogo di confronto e proposta politica, che abbia continuità nel tempo e una pluralità di forme di convocazione. La discussione può essere organizzata attraverso assemblee plenarie complessive, ma anche per mezzo di specifici momenti di dibattito tematico o legati a singole campagne e iniziative decise in comune.